L’estetica in odontoiatria deve permeare ogni procedura terapeutica: conservativa (L), protesi (L), parodontologia (L), implantologia (L), ortodonzia (L), chirurgia (L) ecc. Quanto sopra perché in odontoiatria l’estetica è di tre tipi che se non raggiunti insieme e armonicamente non permetteranno di ottenere una riabilitazione esteticamente armonica in volumi, forme e colori con il viso, il corpo e la psiche dei Paziente. Questi tre tipi di estetica sono le cosiddette Estetica bianca, Estetica rosa ed Estetica grigia.
L’estetica bianca è quella dei denti (F) che devono avere forma, colore, trasparenza corrette per essere il più simili possibile agli altri elementi e alle altre determinanti del viso del Paziente. Le igieni, gli sbiancamenti professionali con le ultime tecniche meno aggressive (F) (F) e più efficaci, tutta la terapia protesica e conservativa puntano anche e, a volte , principalmente a questa estetica.
Questa estetica posa sull’estetica rosa cioè quella dei tessuti parodontali gengivali (F) che devono essere tonici, sani e nella loro posizione altrimenti anche il dente più bello non sarà esteticamente accettabile.
Entrambe le precedenti poggiano sull’estetica grigia e cioè su quella visibile in bianco e nero con i radiogrammi, se non avremo un giusto supporto osseo o radici sane o supporti implantari sufficienti e correttamente inseriti, non sarà mai possibile ottenere l’estetica rosa e quella bianca.
Spesso i Pazienti vedono solo l’estetica bianca, è compito del professionista far comprendere l’importanza degli altri livelli di estetica ed ottenerli così come far capire al paziente che l’estetica va mantenuta e non è data per sempre. Il dente più bello in una gengiva viola perché non correttamente detersa o su una radice scoperta sarà…. una cattedrale nel deserto…farà spiccare il deserto.