La terapia conservativa ricostruttiva consiste nella rimozione del tessuto cariato del dente (F), oppure nella regolarizzazione di cavità provocate dal paziente (F), per poi ricostruire la parte mancante con materiali e tecniche che permettono di ottenere dei risultati il più simili possibile al dente naturale sia come funzione, che come forma, che come colore(F).
Per raggiungere questi risultati si isolerà il campo operatorio, nella quasi totalità dei casi, con diga di gomma (F), o in alternativa con altro mezzo idoneo, per permettere una operatività in campo disinfettato e asciutto e per maggiore sicurezza del paziente ottenendo nel contempo le migliori condizioni per i materiali compositi “biomimetici” e per i relativi adesivi che polimerizzeranno (induriranno e si aderiranno) meglio e dureranno di più (F).
Tutta l’operatività, ovviamente, verrà svolta previa analgesia loco-regionale (anestesia locale) (L) al fine di rendere la procedura il meno fastidiosa possibile per il paziente e comunque non dolorosa. La ricostruzione del dente avverrà dopo l’applicazione di apposito adesivo (F) , tramite apposizione successiva di strati di materiale composito (F)(F) fino al riempimento della cavità e fino all’ottenimento di una modellazione e di un colore il più simile possibile al dente naturale. Verranno eseguiti controlli occlusali con le carte di articolazione (F) per valutare la corretta chiusura armonica in massima occlusione (chiusura) e in funzione rispetto la restante dentatura. Si procederà poi alla lucidatura finale (F) .
Può succedere che l’elemento interessato divenga più sensibile agli stimoli termici e allo schiacciamento; questi fenomeni, di solito, si autolimitano nelle settimane successive, altrimenti l’elemento verrà rivalutati in studio e si prenderanno le decisioni del caso.